domenica 28 giugno 2009

Convegno Mo.di.te 21 marzo 2009

Durante il convegno Mo.di.te svoltosi a Longarone (BL) il 21 marzo 2009, sono stati presentati gli interventi per la messa in sicurezza idraulica della Piana di Paludi (BL) messi a punto nell’ambito dello studio di compatibilità idraulica del PATI Alpago.

Lo studio ha previsto l’esecuzione di indagini di tipo idrologico, per valutare l'esposizione al rischio di allagamento della Piana di Paludi da parte del Fiume Rai, e di tipo idraulico, condotte mediante l’utilizzo di un modello di piena a moto vario mono-bidimensionale TUFLOW di WBM Oceanics Australia.

Le informazioni fornite dal modello, non solo relative ai volumi esondati ed alle altezze d’acqua raggiunte sul piano campagna, ma anche la stima delle velocità raggiunte durante il fenomeno alluvionale ed i tempi di sussistenza della piena, si sono rivelate un valido supporto alla progettazione urbanistica stessa, che è stata sviluppata contestualmente alle analisi idrauliche, e fondamentali nella scelta degli interventi compensativi fra i quali è stata proposta la creazione di una zona umida permanente fuori alveo perfettamente compatibile con le opere infrastrutturali esistenti e programmate.

L’intervento, che si configura come parte integrante del sistema di difese idrauliche previste a protezione delle aree urbanizzate o di futura urbanizzazione, consente da un lato la riapertura del varco ecologico fra il lago di Santa Croce e il corridoio fluviale del Piave, dall’altro di beneficiare dell’ effetto filtro o tampone che l’area umida eserciterebbe nei confronti di eventuali deflussi inquinati provenienti dal dilavamento delle limitrofe superfici dell’area industriale.

La presentazione dell'intervento è scaricabile da

sabato 27 giugno 2009

Lo studio di compatibilità idraulica nella vigente normativa regionale

Lo scopo fondamentale della VCI è quello di verificare l'ammissibilità delle previsioni contenute nel nuovo strumento urbanistico o nella variante, prospettando soluzioni corrette dal punto di vista dell’assetto idraulico del territorio.

Per perseguire tali obbiettivi, è necessario valutare le interferenze che le nuove previsioni urbanistiche possono comportare con l’assetto idrologico ed idraulico del corso/i d’acqua verso il quale sono diretti i deflussi di origine meteorica, con riferimento all’intero bacino idrografico.

La VCI deve quindi mettere in evidenza le criticità che interessano la rete di drenaggio, principale e secondaria, nell’attuale conformazione e valutare le modificazioni previste in seguito all’attuazione del nuovo strumento urbanistico. Nei casi in cui si dovessero evidenziare variazioni peggiorative in termini di sollecitazione della rete di drenaggio, la VCI deve essere completato con l’individuazione di sistemi e dispositivi idonei ad annullare (misure di mitigazione e compensazione) tali variazioni, individuando tipologie di intervento, criteri di dimensionamento, eseguendo, se necessario, apposite verifiche idrauliche.
Tratto da FOIV Ingegneri del Veneto, Periodico di informazione della Federazione Regionale degli ordini degli ingegneri del Veneto - numero 24 - dicembre 2008 (M. Coccato, A. Boccato, G. Andreella)

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